Start up ristorazione: ecco come funzionano e le più note
Nel 2021 il settore del cibo ha subito una netta ripresa, e secondo dei dati è sempre in crescita. Ma quali sono le caratteristiche delle start up nel campo della ristorazione? Quali sono le più note?
Come funziona e perché investirvi
Nonostante il lockdown per la pandemia abbia messo in crisi alcuni locali, il settore del cibo di sicuro non va mai fallito. Le start up si concentrano, in particolare, su come preparare il cibo e consegnarlo. Alcune, infatti, si concentrano sulla food tech, ovvero sulle tecnologie digitali applicate alla produzione, conservazione, lavorazione e distribuzione del cibo, e molte start up si sono concentrate anche su app contro gli sprechi di cibo. Importante, durante il lockdown, è stato la consegna a domicilio, e diverse start up si sono concentrate anche su esso, mettendo così in comunicazione produttori e distributori italiani, tutto per mezzo di app.
Dopo il riavvio del lavoro non più solo da remoto, anche la pausa pranzo ha visto una forte ripresa, e con i piatti pronti si è raggiunto un fatturato complessivo di quasi due milioni di euro. Molte start up alimentare, poi, hanno fatto degli investimenti green, e grazie alle tecnologie digitali si sono specializzate nella coltivazione idroponica di frutta e verdura, ossia una coltivazione che non richiede il terreno ma solo acqua.
Sono due le ragioni principali per investire nella ristorazione e nell’alimentazione, ovvero la ripresa dei consumi in tale settore, come indicato dai dati, e i cambiamenti nelle abitudini di consumo degli italiani.
Le start up più note in cui poter investire
Sono diverse le start up in questo settore in cui investire, e tra esse si possono citare:
- Deliveristo, fondato da due imprenditori italiani, Ivan Aimo e Lucia Calia, e comprende una piattaforma che mette in contatto produttori, chef e vari locali, in modo che si possa scegliere i loro prodotti, che la Deliveristo consegna in maniera efficiente e veloce nel giro di poche tempo;
- Leonard, nato durante la pandemia, che ha sviluppato un app con comande e menu digitali, disponibili in varie lingue e nel quale è possibile inserire i propri allergeni;
- PerPranzo, che permette ad ogni ristorante di fungere da mensa per dipendenti delle aziende convenzionate;
- Agricolus, una start up nata nel 2017, a Perugia, che ha sviluppato soluzioni per una Smart Agriculture, in cui tramite una piattaforma si trovano applicazioni per un’agricoltura di precisione;
- Ciboprossimo, una società benefit nata nel 2018, che ha sviluppato una nuova logistica, che prevede una collaborazione tra persone, negozi, mercati ed internet;
- Eattiamo, fondata nel 2015, si prefigge lo scopo di vendere prodotti italiani negli Stati Uniti;
- Fruttaweb, un e-commerce che vende frutta e verdura, ideato da Marco Biasin, bolognese nato in una famiglia di agricoltori e commercianti ortofrutticoli, ed il sito è stato acquisto nel 2020 da una grande cooperativa del settore, l’Apofruit;
- Mamma Pack, fondata da due giovani napoletani, Flavio Nappi e Romolo Ganzerli, con lo scopo di vendere i prodotti italiani agli italiani all’estero, ed il suo catalogo comprende oltre diecimila prodotti spediti in tutta l’Unione Europea.
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