Regole condominiali: che cosa sono? Chi le stabilisce?
Quando si parla di regole condominiali, si fa riferimento alle norme che disciplinano le regole interne dei condomini, i cui ultimi aggiornamenti, nel Codice civile, risalgono al 2011. Per sapere quali sono e cosa rischiano i trasgressori, si può continuare a leggere questa pagina.
Quali sono le regole condominiali
Le regole condominiali fanno riferimento a due fonti:
- il codice vivile, che fissa le regole principali, soprattutto sulla nascita della struttura, la nomina dell’amministratore e i poteri di quest’ultimo, etc;
- il regolamento del condominio, da integrare a quelle del codice civile, e che riporta varia ripartizioni delle spese tra i proprietari.
Chi prende in affitto un appartamento, deve rispettare delle regole, stabilite dal condominio in base alle due fonti appena citate, come:
- il rispetto della privacy, per quanto riguarda la vita privata dei singoli condomini. Al condominio, la privacy è limitata per quanto riguarda certi aspetti economici. Nel senso che nel condominio devono essere noti solo alcuni oneri degli inquilini;
- il silenzio in condominio, prefissato in alcuni orari;
- la partecipazione all’assemblea di condominio, che non è obbligatoria, ma è durante quest’ultima che si discutono le decisioni riguardanti il condominio, con un verbale ufficiale, e nella quale si può votare per le decisioni più importanti, anche tramite delegato;
- l’uso della proprietà esclusiva, che riguarda solo l’appartamento affittato;
- l’uso dei beni in comune, di cui si può usufruire, a parte che non vengano danneggiati o modificati radicalmente. Ad esempio, come una piscina o un garage;
- la divisione per le spese condominiali, come l’elettricità per gli spazi comuni, l’acqua o la pulizia delle scale;
- il permesso di tenere animali in casa, fattore soggettivo, che può essere stabilito dai condomini stessi durante un’assemblea o dal padrone di casa.
Per qualsiasi modifica strutturale del condominio, è importante che la maggior parte degli inquilini siano d’accordo, durante l’assemblea. Per questo, in ogni riunione di quest’ultima bisogna redigere un verbale, dove si riportato la data, il nome e numero dei partecipanti, l’oggetto della discussione e i risultati di un’eventuale votazione.
Cosa rischiano i trasgressori
Chi trasgredisce le regole condominiali, può incorrere anche a sanzioni penali, se violano alcune regole del Codice Civile. Ad esempio, se un inquilino danneggia una parte del condominio, è tenuto a risarcire dei danni, o se non paga l’affitto, il proprietario ha il diritto di sfrattarlo. Ci sono, poi, delle sanzioni che riguardano il comportano dei vicini. Se, uno dei condomini molesta in qualche modo un altro, è anche possibile per quest’ultimo rivolgersi ai carabinieri.
Se le sanzioni riguardano le regole condominiali, può essere la stessa assemblea di condominio a stabilirne le penalità, anche di natura economica (legge permettendo), che possono partire da un minimo di duecento a un massimo di ottocento euro.
A decidere se certi comportamenti degli inquilini richiedono sanzioni, è comunque l’amministratore del condominio, che può informare il proprietario, e quest’ultimo, a suo volta, può procedere per vie legali. Complesso, tuttavia, è il problema di accertarsi di una violazione, che si basa sempre sull’opinione dell’amministratore, secondo le norme.
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