Quali sono i venti periodici che soffiano nel Mediterraneo? Quando si verificano
Quando si parla di venti periodici, si intendono quei venti che, periodicamente, invertono il loro senso, nell’area mediterranea, per via del cambiamento atmosferico. A questi venti, se possono aggiungere anche i monsoni e le brezze.
I venti periodici del Mar Mediterraneo
Sono otto, i venti periodici presenti nella zona del Mar Mediterraneo, ovvero:
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la Tramontana, che arrivano dalle regioni del nord, e che in Italia può risultare secco e freddo. Le sue raffiche sono forti e si presenta quando il cielo è sereno, senza piogge;
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il Greco, o Grecale, che soffia da Nord-Est, ed il cui nome deriva dalla credenza che provenisse dalla Grecia, ed anch’esso si presenta con un cielo sereno, a raffiche, come la Tramontana;
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il Maestrale, oppure Maestro, spira dal Nord-Ovest per arrivare nella zona centrale del Mediterraneo, ed è un vento che si accompagna a delle burrasche, in Sardegna ed in Corsica
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lo Scirocco, proveniente dal deserto del Sahara, a Sud-Est, è piuttosto secco e caldo, e nel Mediterraneo raccoglie umidità e si accompagna alla pioggia;
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il Levante, che può essere chiamato anche Euro, fresco ma non gelide, proviene dall’Est, ed è accompagnato da pioggia e tempesta;
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il Ponente, o Espero, arriva da Ovest, durante la stagione estiva, come una brezza marina, sulle coste del Lazio, e può portare un fresco piacevole;
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il Libeccio, noto anche come Garbin, che viene dal Sud-Ovest, e per la precisione dalla Libia, con la stessa intensità con cui nasce può placarsi, e viene dopo la pioggia o altre perturbazioni, con un cielo sereno;
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l’Austro, conosciuto come Ostro o Mezzogiorno, è un vento debole, originario del Sud, accompagnato sempre da pioggia e tempeste, che non sembra, tuttavia, influenzare il movimento delle onde.
A questi venti periodici, che soffiano in maniera irregolare, è possibile aggiungere anche le brezze, dei venti leggeri, i monsoni, presenti in Asia e, soprattutto, in India, e gli etesi, che partono dal Mar Egeo ed arrivano in Egitto.
Leggende sui venti
L’origine dei nomi di questi venti, è antica e, per lo più, greca. Chi ha letto l’Odissea, sa che i venti Austro e Libeccio sono ritenuti i figli di Eolo, il dio dei venti che cercò di aiutare (invano) Ulisse, rinchiudendo alcuni venti, perché gli altri lo portassero ad Itaca.
Nel mito, Austro ed Euro, assieme a Borea e Zefiro, sono considerati due dei quattro venti principali, ed il primo viene raffigurato sempre bagnato, essendo caldo e portatore di pioggia, mentre il secondo viene rappresentato come un anziano avvolto nel mantello. Libeccio, invece, è sempre avvolto nella nebbia.
Oltre a loro, Eolo ha avuto altri dieci figli, in tutto, quindi, sei maschi e sei femmine, che si sono sposati fra loro, generando altri venti, ricalcando così anche il mito dei Titani, fratelli e sorelle che unendosi hanno generato gli dei.
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