Qual è lo strumento usato dal topografo? Come viene usato?
Il topografo ha il compito di descrivere i luoghi calcolandone la planimetria, l’altimetria, la fotogrammetria, etc. Per fare ciò, non necessita di un solo strumento, ma molti, che siano semplici o altamente tecnologici. Ma quali sono e a cosa servono?
Strumenti semplici ed ottici
L’elenco degli strumenti usati dai topografi per fare rilievi del territorio è davvero molto lungo, ma se ne possono citare alcuni semplici (e di base) e di tipo ottico. A questi si possono aggiungere degli appositi supporti, ovvero un bastone per squadro agrimensorio, treppiedi a perno, a gambe intere e rientrabili, centranti e a testa sferica.
Degli strumenti semplici, se ne possono distinguere diverse categorie, a seconda dei calcoli da fare come:
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gli strumenti per la misura degli angoli, della orizzontalità e/o della verticalità, come il filo a piombo, i piombini ottici e a bastone, gli archipendoli, le livelle sferiche e toriche, lo squadro agrimensorio, le bussole topografiche;
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gli strumenti per la mira, ovvero le paline, lo squadro agrimensorio e la diottra a traguardi;
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gli strumenti per misurare le distanze, che comprendono la rotella metrica (o il doppio decametro), il flessometro, il triplometro, l’odometro e il metro ripiegabile.
Più complessi sono gli strumenti ottici, che possono distinguersi tra quelli a riflessione, come lo squadro di specchi, o a rifrazione, come i prismi. A questi due categorie si possono aggiungere quelli diottrici, che fa riferimento al semplice microscopio o a vari tipi di cannocchiale (compresi quelli astronomici).
Strumenti tecnologici
Nel corso degli anni, molti strumenti sono stati rinnovati e se ne sono aggiunti degli altri, che facilitano il lavoro ai topografi. Già i droni, completi di macchina fotografica, vengono utilizzati per i rilievi aerofotogrammetrici. Tuttavia, questi strumenti non sono stati realizzati per questo scopo, e per poterli utilizzare i topografi devono ottenere permessi e brevetti.
Un altro strumento tecnologico particolarmente utile per rilievi fotografici, è la stazione totale, ovvero un teodolite ottico-meccanico che ha il compito di misurare gli angoli, che siano oblique, orizzontali e/o verticali. Queste misure vengono effettuate con un prisma riflettente, ed ha il pregio di essere estremamente precisa e di coprire un’area ampia, ma per usarla correttamente e posizionarla nel modo giusto ci vuole del tempo.
Vi è anche il laser Scanner, o LIDAR, in grado di calcolare la posizione di un punto con il tempo che impiega il raggio laser ad arrivare all’oggetto o alla posizione in questione. A differenza della stazione totale, questo strumento ruota in modo automatico, in verticale ed in orizzontale, emettendo diversi punti al secondo. E’ utile per i rilievi di edifici o cave, ma rispetto alla stazione totale è meno preciso ed inutilizzabile in certe condizioni atmosferiche, come la pioggia.
Per conoscere una posizione terrestre, navale o aerea, è possibile anche usare il GPS, che sia quello dell’auto o di qualche altro dispositivo, che è sicuramente semplice e veloce da usare, ma la sua accessibilità può risultare quasi inesistente, in alcune aree.
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