Parallasse, un errore studiato in ottica: che cosa sta a indicare?
La parallasse è un fenomeno in cui gli oggetti si spostano se si cambia posizione. E’ un errore piuttosto comune, che si verifica quando si caccia, ma viene usata nel campo astronomico, per misurare la distanza tra un corpo celeste e l’altro. Ma che cosa indica?
La parallasse in astronomia
In campo astronomico, l’angolo della parallasse viene usato come punto di osservazione per misurare la distanza tra due corpi celesti, grazie alla trigonometria. Questa misura, effettuata con enorme accuratezza, si può distinguere in:
- parallasse lunare, che viene calcolata osservano la posizione della Luna rispetto alle stelle fisse, da due punti diversi della Terra. Inizialmente, questa parallasse veniva calcolata sfruttando le sue eclissi;
- parallasse solare, che venne misurata all’inizio del XX secolo da alcuni asteroidi, e oggi è misurata con delle sonde spaziali;
- parallasse stellare, che viene determinata sfruttando i movimenti della Terra, durante il suo moto orbitale.
Oggi, queste parallassi possono essere misurate grazie a vari strumenti, dai telescopi (su cui è posizionato proprio il correttore di parallasse) alle varie sonde spaziali, ma calcoli più esatti oggi sono possibile proprio grazie agli strumenti più innovativi.
Partendo da questa tecnica, gli astronomi hanno introdotto una nuova unità di misura, la parsec, introdotta nel 1913, che corrisponde a 3,26 anni luce. Secondo gli studiosi, un parsec è la distanza a cui si trova una stella ideale, che ha una parallasse di un secondo grado.
Il primo ad aver misurato una parallasse stellare
Il calcolo della parallasse era noto fin dall’antica Grecia, ma il primo ad aver misurato una vera e propria parallasse stellare è stato Friedrich W. Bessell. Astronomo, matematico e geodeta tedesco, nacque nel 1783 a Minden, nella famiglia di un funzionario pubblico. A quattordici anni cominciò a lavorare come apprendista contabile per una ditta di esportazioni, e sfruttò la sua abilità matematica per risolvere molti problemi dell’azienda in merito alla navigazione, con calcoli astronomici.
I suoi calcoli attirarono l’attenzione del medico tedesco Heinrich Wilhelm Olbers, che a quel tempo era una figura di spicco, nel campo astronomico del suo paese, e a sedici anni Bessell lasciò la ditta per diventare assistente all’osservatorio di Lienthal, presso Brema, dove lavorò alle osservazioni stellari con James Bradley, per determinarne la posizione.
Fu nel 1838 che fece la prima misura di una parallasse stellare, calcolando quella del Cigno, trovandovi un valore che equivaleva a undici anni luce, e furono queste misurazioni a fargli notare le deviazioni nei moti delle stelle di Sirio e Procione, nel 1841.
Non da meno, furono rivelanti i suoi contributi anche nel campo della geodesia, lo studio della forma semplificata della Terra e delle sue dimensioni, per la quale eseguì misure dell’ellissoide terrestre e delle basi geodetiche.
Sebbene non abbia conseguito degli studi universitari, i suoi meriti in campo astronomico ebbero una grande importanza, e nel 1812 venne eletto all’Accademia delle Scienze di Berlino. Tredici anni dopo, invece, entrò a far parte della Royal Society. Morì a Konisberg (Russia) nel 1836, per una fibrosi retroperitoneale. Oggi un cratere lunare e un asteroide portano il suo nome.
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