Monte Circello: chi era il poeta che lo ha scritto e di cosa tratta
Il Monte Circello è un componimento de Canti (1863) di Aleardo Aleardi, poeta e politico italiano dell’epoca del romanticismo. Ma chi era davvero questo autore? Di cosa tratta questo canto?
Aleardo Aleardi
Aleardo Aleardi, il cuo vero nome era Gaetano Maria, nacque nel 1812, a Verona, dal conte Giorgio Aleardi e da sua moglie, Maria Canali. Studio legge all’Unversità di Padova, ma una volta tornato nella città natale si dedicò alla poesia e alla critica letteraria.
Cominciò a scrivere i suoi primi componimenti nel 1842, ma ottenne successo nel 1846, con Lettere a Maria, due lettere in cui si rivolge ad un’amica, per stabilire un amore platonico. Nel 1848 cominciò a partecipare ai moti risorgimentali, e fu inviato a Parigi da Daniele Manin per ottenere degli aiuti nel ricostituire la Repubblica Veneta, ma venne arrestati nel 1852 e rinchiuso nella fortezza di Mantova.
Il poeta riuscì a dare il meglio di sé dal 1856, quando cominciò a rielaborare dei canti, di cui il più famoso fu proprio Il Monte Circello. Nel 1860 venne liberato, diventato anche deputato del Regno di Sardegna. Negli anni successivi riprese a partecipare a dei salotti e continuò a scrivere poesie, fino alla sua morte, che avvenne a Verona, nel 1878.
Questo autore, sia nell’Ottocento che in seguito, suscitò giudizi di vario tipo, negativi e positivi. Ciampoli, ad esempio, sosteneva che le sue opere “plagiavano” altre opere italiane e straniere, come Foscolo, Leopardi, Byron e Hugo. Infatti, nelle sue Lettere a Maria, molti ritengono che si sia ispirato allo stile di Lamartine, mentre per Il matrimonio, canto composto del 1842, si possa essere ispirato a quello di Manzoni.
Per quanto riguarda la sua personalità, sembra che egli fosse piuttosto malinconico, soprattutto negli anni giovanili, durante i quali cominciò ad entusiasmarsi sia per la letteratura che per la scienza e le attività sportive. Dopo il suo incarceramento, ha sofferto di depressione, il che ha influito sui suoi componimenti.
Ciononostante, molte città gli hanno dedicato delle vie. A Verona, uno dei ponti sull’Adige riporta il suo nome ed anche un istituto scolastico privato.
Il Monte Circello
Questa poesia di Aleardi, una volta incluso nelle antologie scolastiche, narra le vicende di Corradino di Svevia, che divenne Corrado V, figlio di Corrado IV ed ultimo degli Hohenstaufen regnanti, sceso in Sicilia per riconquistarne il trono, in mano a Carlo d’Angiò, e che venne sconfitto, come raccontò Dante, a Tagliacozzo, nel 1268. In seguito, Corradino fu costretto a rifugiarsi a Nettuno, nel castello di Astura, per poi essere consegunato agli Angioini, e poi condannato a morte. Secondo una leggenda, un suo guanto, gettato alla folla, venne ritrovato durante i Vespri siciliani, nel 1282.
Nella poesia di Aleardi, il giovane viene idealizzato come un bel giovane, biondo con gli occhi azzurri, cortese e vestito sfarzosamente. Come altre opere del romanticismo, questo canto rievoca epoche storiche con uno sguardo nostalgico ed Aleardi lo fa in maniera piuttosto eloquente e manierata, come Foscolo. Ma per quanto riguarda la vicenda storica, probabilmente Aleardi l’ha tratta da Dante, di cui iniziò ad interessarsi nei suoi anni di studio.
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