Mitosi: che cos’è? Che differenze ci sono con la meiosi?
La mitosi, nota anche come cariocinesi, è un processo di riproduzione delle cellule eucarioti, che formano due cellule figlie da una sola. La differenza sostanziale con la meiosi è che nella mitosi le due cellule figlie hanno lo stesso numero di cromosomi di quelle della cellule madre, mentre nella meiosi si formano quattro cellule figlie e il corredo cromosomico viene dimezzato. Ma quali sono le fasi della mitosi? Chi ha formulato la teoria di questa riproduzione delle cellule?
Le fasi della mitosi
C’è da dire che la mitosi è preceduta da quella che viene chiamata interfase, durante la quale le cellule svolgono funzioni specifiche, prima della divisione. La mitosi, invece, si suddivide in cinque fasi:
- la profase, che nella mitosi avviene una volta sola, mentre nella meiosi due. In questa fase scompare la membrana nucleare ed avviene la condensazione della cromatina;
- la prometafase, in cui prima i microtubuli cromosomici si collegano al centromero del cromosoma, e i cromosomi si muovono fino all’equatore fuso;
- la metafase, in cui la membrana nucleare si frammenta in tante vescicolette, per poi passare al processo di fosforilazione e, in seguito, i filamenti si dissociano dagli elementi costitutivi;
- l’anafase, dove i cromatidi si separano e diventano due centrosomi nella parti opposte della cellula, e che si differenzia con anafase A ed anafase B;
- la telofase, dove i cromosomi si decondensano, e diventano due complessi cromosomici, ed il citoplasma si divide nelle nuove cellule che vanno a formarsi.
La scoperta della mitosi
John R. Baker ha suddiviso in tre periodi la scoperta del processo della mitosi. Il primo periodo, che parte dagli anni Trenta dell’Ottocento fino agli Settanta di questo secolo, in cui le strutture interne del nucleo della cellula venivano osservate senza dispositivi che ne mettessero in luce le fasi.
Tra il 1870 e il 1878, invece, inizia il secondo periodo, in cui vengono identificate la metafase e l’anafase descritte in precedenza, in particolare dagli studiosi Otto Butschli ed Eduard Adolf Strasburger. Quest’ultimo, infatti, ha integrato le osservazioni del primo, alle sue teorie sulla ripartizione dei cromosomi. Questo processo fu osservato anche nelle cellule animali da Wilhelm August Oscar Hertwig. Infine, il terzo periodo, dal 1878, vengono riscontrate tutti processi della mitosi da Walther Flemming, che introdusse dieci anni dopo il termine “cromosoma”.
Oltre ai nomi appena citati, tra le pietre miliari della biologia cellulare, o citologia, si possono citare Robert Hooke, che ha usato per primo il termine cellula nel 1665, Antoni van Leewenhoek, che individuò per la prima volta i protozoi nel 1674, Robert Brown, che nel 1883 ha descritto il nucleo delle cellule dell’orchidea, Robert Koch, che usò nel 1882 per la prima volta i coloranti con anilina per evidenziare le cellule, identificando quelle che provocano la tubercolosi e il colera. A questo elenco, non può di certo mancare Camillo Golgi, che ha descritto l’apparato omonimo nel 1898.
Una piccola curiosità per gli amanti della letteratura: Italo Calvino, nel suo libro Ti con zero (1967) descrive questo processo nella sezione “Priscilla”, ed è la prima parte, seguita da “Meiosi” e “Morte”, che nel complesso fanno, secondo il celebre autore, “una lunga storia d’amore”.
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