Metallo delle terre rare: quale rientra nella categoria?
Quando si parla di “terre rare”, in chimica, si fa riferimento a diciassette elementi, che una volta erano ritenuti rari, per l’appunto. Una volta estratte, queste terre rare si possono usare per diverse applicazioni tecnologiche, come i magneti e le fibre ottiche.
Da dove provengono le “terre rare”
I diciassette elementi delle terre rare sono stati scoperti alla fine del Settecento, in forma di minerali ossidati e, sebbene in natura siano presenti in abbondanza, sono difficili da estrarre, sia per i minerali che le contengono, che per i giacimenti veri e propri, presenti in poche aree al mondo.
Il 97 % di queste terre, si possono ritrovare in Cina, che nel 2011 aveva dichiarato di volerne limitare le esportazioni, in modo da favorire lo sviluppo tecnologico interno. Altri giacimenti, si possono trovare in Australia e negli Stati Uniti. Questi metalli si possono utilizzare per produrre vari dispositivi high-tech, come cellulari, marmitte catalitiche, schermi di televisori, etc.
I metalli e i loro usi
Quindici di questi diciassette elementi, vendono definiti “lantanidi”, presenti sulla tavola periodica degli elementi, dal numero 57 a 71, fatta eccezione dello scandio e dell’ittrio. Il primo viene utilizzata nell’industria aerospaziale e per realizzare attrezzi sportivi, come biciclette o mazze da baseball, mentre il secondo è impiegato per led, laser infrarossi, superconduttori, diamanti sintetici e nell’industria farmaceutica.
Gli altri quindici elementi, presenti nella tavola periodica, includono:
-
il lantanio, usato per marmitte catalitiche, fibre ottiche, lenti, sistemi di illuminazione, e nelle industrie farmaceutiche e petrolifere;
-
il cerio, uno dei più noti, usato per schermi televisivi, lampade a fluorescenza, smalti, etc;
-
il praseodimio, impiegato nell’industria aeronautica e per realizzare occhiali protettivi, sistemi di illuminazione e colorazioni per vetri e smalti;
-
il neodimio, che serve a produrre motori elettrici per automobili, dispositivi elettronici, lenti per gli occhiali da sole, laser a impulsi e colorazioni per il vetro;
-
il promezio, che prende il suo nome dal dio Promoteo, viene estratto per le batterie nucleari;
-
il samario, utilizzato nelle industrie militari, per terapie antitumorali, dispositivi elettronici e reattori nucleari;
-
l’europio, usato anch’esso per realizzare schermi televisivi, laser e lampade fluorescenti;
-
il gadolinio, con il quale si possono realizzare compact disc e computer;
-
il terbio, per la produzione di schermi Lcd e celle a combustibile;
-
il disprosio, che si contraddistingue per il simbolo Dy, e viene usato per realizzare hard disk del computer;
-
l’olmio, impiegato nell’industria nucleare;
-
l’erbio, che prende il nome dal villaggio svedese Ytterby, e che viene usato per produrre le lenti degli occhiali da sole, i filtri per le macchine fotografiche e in bigiotteria;
-
il tulio, estratto sopratutto per usi in campo medico, come la produzione di bisturi laser per la chirurgia;
-
l’itterbio, usato per la produzione dell’acciaio inossidabile;
-
il lutezio, impiegato nel campo della medicina, dell’elettronica e nelle industrie chimiche e petrolifere.
Leggi anche:
- Gas per saldature autogene: quale si può scegliere?
- Cloroformio: che cos’è, come si usa e come si traduce in inglese
- La plastica: come si produce? Quali alternative ci sono ad essa?
- Il funzionamento delle TV 4k spiegato in modo semplice
- Roccia di calcare e argilla (marna): caratteristiche e dove si trova