Lobectomia polmonare: che intervento è?
La lobectomia polmonare è un intervento chirurgico che si prefigge di asportare un lobo polmonare, e si esegue nel caso che il paziente si affetto da alcune tipologie. Per saperne di più, si può proseguire nella lettura di questa pagina.
Che intervento è e quando si esegue
Questa procedura chirurgica consiste nel rimuovere dei lobi polmonari, ma permette che le altre parti dell’organo rimangano integre. Si esegue facendo un’anestesia generale, seguita dall’inserimento di un tubo nella trachea, collegato ad un respiratore meccanico, grazie alla quale il paziente può respirare. L’incisione, profonda circa venti o venticinque centimetri, viene fatta all’altezza del lobo che si deve rimuovere. In tutto, l’intervento può durare più di quattro ore. Sembra che questo intervento venga eseguito anche tramite la chirurgia robotica, meno invasiva ed aggressiva verso i tessuti dell’area interessata.
La lobectomia si esegue per trattare delle malattie come il cancro ai polmoni, dei tumori benigni, l’ascesso polmonare, difetti polmonari congeniti, enfisemi, cisti, tubercolosi ed infezioni fungine.
Prima dell’intervento, il paziente dovrà smettere di fumare, interrompere l’assunzione di farmaci e non assumere acqua o cibo otto ore prima dell’operazione. Inoltre, il medico si dovrà informare sulle sue condizioni, e nello specifico su eventuali disturbi e patologie legate ai vasi sanguini, allergie, assunzione di farmaci anticoagulanti e, nel caso delle donne, possibili gravidanze.
Dopo l’operazione, il paziente dovrà restare sotto osservazione per diverse ore e gli dovranno essere somministrati farmaci antidolorifici. Una volta che si sarà ripreso dall’anestesia, il medico dovrà richiedere una radiografia e al paziente si dovranno dare consigli su come respirare correttamente, e dovrà eseguire ancora questi esercizi una volta dimesso, per quanto sarà doloroso. Dopo alcune settimane, gli esercizi fisici si potranno riprendere gradualmente, sempre seguendo il consiglio del dottore.
I vantaggi, le conseguenze e possibili complicazioni
Questo intervento è vantaggioso perché permette di non asportare del tutto un polmone, conservando così delle capacità respiratorie. L’operazione ha una durata minore, rispetto a quella per la rimozione totale, e si evitano meno complicanze legate all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. L’asportazione del lobo effettuata, permetterà di rallentare o fermare il decorso del cancro o di altre malattie, in modo che non si propaghino per il resto del corpo.
Dopo l’operazione, il paziente potrebbe avvertire dei dolori nell’area dell’incisione o alla gola, per via dell’intubazione, difficoltà nel respirare profondamente o a tossire, e delle limitazioni funzionali dell’arto superiore. Per un recupero totale delle funzioni, occorrono vari mesi e dei dolori possono comunque persistere, anche se grazie alle nuove tecnologie l’intervento sono meno invasive e quindi i dolori post-operatori non sono così incisivi come in altri casi.
Un intervento del genere non può non avere delle possibili complicanze, come infezioni, emorragie, collasso del polmone, necessità di usare ancora la respirazione artificiale per un lungo periodo, danneggiamento agli organi adiacenti al polmone e complicanze dovute all’anestesia. Ad aumentare il rischio dell’insorgenza di queste complicazione, possono essere altri fattori, come l’età del paziente, il sovrappeso, l’obesità, il fumo, il diabete, malattie alle vie respiratorie o al cuore, patologie legate alla coagulazione del sangue ed abuso di alcool.
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