Il ciclamino: che pianta è e come curarla
Il ciclamino (Cyclamen persicum) è una fiore che si può coltivare in giardino o in un vaso, il che lo rende adatto per la casa. E’ da sempre u fiore apprezzato, sia per il suo profumo che per i suoi colori, che possono ravvivare l’inverno, essendo un fiore che resiste alle temperature rigide. Ma quali sono le sue caratteristiche? Come si deve curare, una volta coltivato?
Caratteristiche dalla pianta
Questo fiore è stato ottenuto da una specie selvatica, che è stata presa per essere intensamente coltivata e venduta in vaso. Appartenente alla famiglia delle Primulacee, è una pianta perenne caratterizzato da un grosso tubero, dal quale si sviluppano foglie cuoriformi e fiori di colore rosa, rosso, fucsia e, in rari casi, bianchi (questi ultimi originari della Grecia). I petali di questi fiori sono lisci, frastagliati o arricciati.
Generalmente si trovano nelle zone boscose di Alpi ed Appennini, e fioriscono in tarda estate ed in autunno, anche se viene prevalentemente coltivato in serra, e per questo richiede delle attenzioni in più.
In passato, il decotto del tubero di questo fiore veniva usato come abortivo, ma era molto pericoloso, vista la sua tossicità. Oltre a ciò, si credeva che il suo estratto potesse aiutare contro i morsi dei serpenti più velenosi, e quindi veniva usato anche contro i malefici. Nel linguaggio dei fiori, porta fortuna, e quindi regalarlo è come augurarne a chi lo riceve, ma anche un significato negativo, dovuto alla sua tossicità, e può anche simboleggiare la mancanza di fiducia e la diffidenza.
Come piantarlo e curarlo
In giardino o in casa, questi fiori si possono coltivare in vaso, ma chi preferisce farlo a terra, dovrebbe trovare uno spazio per un’aiuola. Vanno seminati tra i mesi di luglio e settembre, in una cassetta di legno, in un terriccio di bosco con grandi quantità hummus. Una volta che spunteranno le prime foglie (dopo i primi quindici o venti giorni), potranno essere trapiantati in giardino o in vaso.
Nello scegliere il lato della casa o del giardino in cui trasferirlo, bisogna tener presente che è una pianta invernale, resistente al freddo, che non esposta al sole. Di solito, stanno bene sotto gli alberi di pino, ma in un giardino o in casa è bene scegliere una zona in ombra.
Quando iniziano a fiorire vanno irrigati di frequente, ogni due o tre giorni, assicurandosi che il terreno non diventi mai troppo umido e, se occorre, si può concimare il terriccio con i fondi di caffè. La fioritura dura, in generale, da settembre a marzo, e quando termina è necessario eliminare le foglie secche, e durante l’estate, travasarlo e tenerlo sempre all’ombra, perché fiorisca di nuovo a settembre.
Se si annaffia nella maniera giusta, evitando di bagnare le foglie, si ridurranno i rischi di formazione della botrite, un fungo che si forma spesso alla base della pianta. Nel caso che compaia ugualmente (oppure compaiano altri parassiti), è possibile ricorrere ad un prodotto specifico che si trova nei negozi, oppure optare per un decotto o un macerato ottenuto con la coda cavallina. Quest’ultimo, è più utile contro gli afidi.
Leggi anche:
- Timo serpillo: ecco le sue caratteristiche e come si coltiva
- Qual’è il modo migliore per coltivare le dalie?
- Quando conviene tenere le piante in casa e quali sono le migliori?
- Quando piantare erbe aromatiche?
- Paraventi Maison du Monde: ecco come sceglierli, le loro caratteristiche e costi