Giorgione, il pittore che dipinse la Tempesta: ecco chi era
Giorgio da Castelfranco, detto Giorgione, è uno dei più noti pittori italiani, esponente importante della scuola veneta. Tra i suoi dipinti più noti vi è la Tempesta, ma quali sono gli altri suoi lavori? Qual’è la sua biografia?
La sua vita
Giorgione nasce a Castelfranco del Veneto nel 1478, ma non è certo che sia questa la sua data di nascita, come si hanno poche informazioni sulla sua infanzia. Si diceva che fosse figlio di un altro pittore, Segurano Cigna.
Non si sa quando abbia lasciato di preciso la sua città, ma sembra che abbia iniziato il suo apprendistato nella bottega di Giovanni Bellini, a Venezia, fin da giovanissimo. Le sue prime opere si possono datare già dal 1496, ma anche su queste non ci sono datazioni certe. Tramite i suoi quadri, si può notare come è progredita, nel tempo la sua arte: con il tempo, infatti, il pittore veneziano cominciò ad usare tonalità di colore sempre più vivide, influenzato probabilmente anche da altri pittori. Particolare fortuna fecero gli autoritratti, singoli o di gruppi, tra i temi di Giorgione.
I temi dei suoi quadri e le tonalità usate, diedero vita a un vero proprio stile, il giorgionismo, e tra i suoi maggior allievi, secondo Vasari, ci sono stati Tiziano e Sebastiano Piombo. Tra le sue ultime opere, gli vennero commissionati degli affreschi per il Fondaco dei Tedeschi, nel 1508, ma Giorgione non riuscì mai a completarli, perché morì nel 1510, durante un’epidemia di peste, e fu proprio Tiziano a portare il suo lavoro a termine.
Le sue opere più importanti
Giorgione dipinse numerose opere, in vita sua, e una è la Tempesta, risalente al 1502-1503 circa, che venne definita come il primo paesaggio nell’arte occidentale, ma anche questa affermazione è opinabile. In primo piano vi si trovane due figure, ovvero una donna che allatta e un soldato, e sullo sfondo delle case, alberi, cespugli, un ponte e un cielo attraversato dal fulmine, in un suo particolare. Molti esperti non sono sicuri se rappresenti una scena biblica o allegorica. Alcuni, comunque, ritengono che con quest’opera il pittore volesse sottolineare quanto può essere minacciosa la natura. Oggi questo dipinto è conservato nelle Gallerie dell’Accademia, a Venezia.
Come molti altri artisti, Giorgiorne dipinse anche una sua Adorazione dei pastori, realizzato probabilmente tra il 1500 e il 1505. In quest’opera, la luce diventa incidente, sulla Sacra Famiglia, e vi è una predominanza di colore. Questo quadro si può ammirare, attualmente, alla National Gallery di Washington.
Un’altra opera in particolare, che merita di essere nominata, è i Tre filosofi, che si può datare tra il 1506 e il 1508, conservato oggi a Vienna, nel Kunsthistorisches Museum. In questo quadro si trovano tre personaggi diversi, due in piedi e uno seduto, e sullo sfondo sempre un paesaggio naturale. Anche in questo caso, il dipinto si apre a più diverse interpretazioni, per via delle differenze dei personaggi. Questi ultimi, infatti, per la loro età e per il loro abbigliamento (quest’ultimo evidenzia tre ambienti diversi), probabilmente rappresentano la filosofia araba, il pensiero del Medioevo e l’Umanesimo. Secondo lo storico Giuseppe Faggin, i tre filosofi potrebbero essere Claudio Tolomeo, Niccolò Copernico e Muḥammad ibn Jābir al-Ḥarrānī al-Battān.
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