Fondere il rame: qual è il punto di fusione?
Il rame, definito anche “oro rosso”, è uno dei materiali più utilizzati da sempre dall’umanità (basta pensare alle pentole di rame che si usavano in cucina, appese sui camini o i fornelli). I più antichi oggetti in rame, infatti, risalgono all’8700 a.C. Il suo simbolo è Cu ed il suo numero atomico, in chimica è il 29. Ma qual’è il suo punto di fusione.
Quali materiali occorrono per fondere il rame
Come tutti i metalli, per fondere il rame occorrono dei materiali specifici, a cominciare dalle fornaci artigianali, rivestite di una fibra ceramica resistente al calore, il kaowool, di forma cilindrica, realizzate in metallo, le cui dimensioni variano a seconda della quantità di rame da fondere, ma in quantità minime si possono usare bidoni di metalli e pentole in acciaio inox, adatte ad una lenta cottura.
Tra i recipienti, non può mancare il crogiolo, realizzato preferibilmente in grafite, dove riporre gli scarti di metallo da fondere, e dove tenere il rame liquefatto. In prossima di quest’ultimo, è necessario tenere il cannello ossidrico.
Negli stabilimenti ci sono delle attrezzature specifiche per fondere questo metallo, e chi li fonde deve indossare l’abbigliamento adatto, ovvero una tuta e dei guanti resistenti alte temperature, oltre ad una maschera per proteggere il viso.
I materiali per fondere il rame, si possono acquistare in una qualunque negozio specializzato, o magari direttamente ad una ditta. Si possono trovare delle buone offerte anche su siti come Amazon. Ad esempio, un crogiolo per fonderia in grafite, può costare sui venti o venticinque euro.
Prima di provare a fondere il rame, è importante assicurarsi di aver utilizzato tutti i dispositivi di sicurezza, dall’abbigliamento agli oggetti necessari.
Il punto di fusione
Il rame, come materiale, è malleabile e duttile, ed è dotato di un elevato grado di conducibilità termina, ed il suo punto di fusione si aggira attorno ai 1085 °C.
Per fonderlo manualmente, occorre appoggiare una fornace su del terreno o della sabbia, in modo che il metallo fuso non esploda a contatto con il cemento, con acqua o altri materiali. Si mette il crogiolo, del tutto asciutto, dentro la fornace, ispezionando l’interno del forno, per essere sicuri che non ci siamo materiali che possano interferire con il processo.
Si accende il bruciatore al propano, e si lascia alzare la temperatura finché non è abbastanza alta da fondere il rame. Si copre la fornace con il coperchio, ermeticamente, e si lascia fondere il rame, stando ben attenti a non inserirne troppo nel crogiolo. Durante la procedura, è bene controllare sempre la temperatura.
Il rame fuso potrà poi essere versato in uno stampo o un calco, a seconda dell’oggetto che si vuole realizzare, prendendo il crogiolo per le tenaglie e versando lentamente il metallo fuso.
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