Fiume del piceno: ecco cosa c’è da sapere sull’Aso
Piceno è la denominazione di uso comune per la provincia di Ascoli Piceno, dove abitava anche il popolo italico da cui questa zona prende il nome. Questa zona è attraversata dal fiume Aso, che sfocia fra i comuni marchigiani di Pedaso ed Altidona, in provincia di Fermo. Ma quali sono le caratteristiche di questo fiume? Cosa si può vedere e fare a Fermo, capoluogo della provincia in cui sfocia?
Il fiume
L’Aso nasce dal monte Porche, presente nelle Marche, e per la precisione tra i monti Sibillini. Per ben tre quarti, attraversa l’alta e media Valdaso, per poi arrivare nelle provincie di Ascoli Piceno e Fermo.
In tutto, questo fiume si estende per 63 o 65,5 chilometri (il suo bacino si estende per 242 chilometri quadrati), prima di sfociare nel Mar Adriatico. Questo fiume, nelle sue prime frazione, si apre a delle pianure, e nel suo medio e basso corso rende fertile la terra, ed adatta alla coltivazione.
Cosa fare e vedere a Fermo
L’ultima tappa di questo fiume, è la provincia di Fermo, e nell’omonimo capoluogo non mancano di certo cose da vedere o da fare. La città sembra che fosse abitata all’inizio da una popolazione proto-etrusca, per finire sotto la giurisdizione di Roma nel 90 a.C. Nel XII secolo divenne un libero comune, per divenire in seguito capoluogo dell’area sotto il periodo napoleonico.
Tra le cose da vedere, si può cominciare dai siti archeologici, nella periferia della città, dove sono stati parzialmente scavati tre necropoli, risalenti dal IX al VI secolo a.C. I reperti recuperati sono stati, in seguito, portati al museo archeologico d’Ancona.
A Fermo non mancano di certo le chiese da vedere, ma di sicuro la più importante è il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta in cielo, la cui realizzazione è stata iniziata nel 1227, ma venne completata nel XVIII secolo. La chiesa è in stile gotico ed ospita il Museo diocesano, dove sono conservati reperti artistici della diocesi di Fermo. Nel Duomo, inoltre, si trovano i sepolcri monumentali di Giovanni Visconti d’Oleggio, governatore della città nel XII secolo, dello scrittore Abate Giuseppe Colucci e di Chiara Spinucci, moglie di Francesco Saverio di Sassonia.
Nel Palazzo dei Priori, in Piazza del Popolo, si può ammirare un mappamondo del 1713, realizzato a mano dal cartografo Amanzio Moroncelli, custodito nella sala a cui ha dato il nome, dove si trova anche biblioteca del seicento, che include 15,000 opere, per lo più manoscritti.
Risalente al Settecento è, invece, il Teatro dell’aquila, che include mille posti, ed è uno dei più grandi teatri del centro Italia, e nel quale si possono assistere a diverse rappresentazioni musicali.
Gli amanti della natura, possono recarsi, presso Torre di Palme, al Bosco di Cugnolo, un’area protetta della regione, che si estende per cinque ettari sul litorale Adriatico. E’ possibile visitarlo passando per la Grotta degli Amanti e ville risalenti al Settecento.
Se si visita questa città nella settimana di ferragosto, è possibile assistere alla Cavalcata dell’Assunta, istituita nel 1892, che è un vero e proprio palio. Prima che la gara inizi, le varie contrade partecipano a una cerimonia, chiamata tratta dei barberi.
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