Fisico italiano misteriosamente scomparso: ecco cosa c’è da sapere su Ettore Majorana e la sua scomparsa
Ettore Majorana è noto per essere stato un celebre fisico italiano, misteriosamente cosparso. Ma cosa si sa di lui? Perché è sparito? In che anno potrebbe essere morto?
La sua biografia
Ettore Majorana nacque nel 1906 a Catania, da un ingegnere e sua moglie, penultimo di cinque figli. La sua famiglia era nota per il suo titolo nobiliare e perché il suo nonno paterno fu ministro dell’Agricoltura e senatore del regno d’Italia. Majorana si dimostrò fin da giovane un bambino prodigio e nel 1921 si trasferì a Roma per frequentare il Liceo Torquato Tasso.
Si iscrisse inizialmente alla facoltà di Ingegneria, ma al suo quarto anno passò alla fisica, ed in quel periodo incontrò studiosi come Enrico Fermi, che allora aveva ventisei anni ed era professore ordinario di fisica teorica. Majorana si laureò in Fisica nel 1929, con la votazione di 110 e lode, ed ebbe come relatore proprio Fermi. Dopodiché, proseguì i suoi studi in vari argomenti, tra cui le reazioni nucleari. Viaggiò anche all’estero, sempre spinto da Fermi, e tra il 1934 e il 1937 rimase quasi sempre chiuso in casa a lavorare, senza uscire mai.
Nel 1937, Majorana accettò la cattedra di professore di fisica teorica all’Università di Napoli, e lì diventò amico del professore di fisica sperimentale Antonio Carrelli.
La sua scomparsa
Dopo un anno e mezzo dallo scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1938, Majorana partì da Napoli per recarsi a Palermo, lasciando una lettera al Carrelli, e fu allora che scomparve. La polizia cominciò a cercare e persino Mussolini si interessò della sua scomparsa. Un professore di Palermo affermò di averlo visto a bordo di un piroscafo, mentre un marinaio affermò di averlo visto a Capri, ma non sono mai state trovare le sue tracce.
Furono fatte diverse ipotesi, in merito alla sua scomparsa, e vennero interrogati sia i familiari che amici e colleghi di lavoro. C’è chi pensava al suicidio, visto i toni dolorosi delle sue ultime lettere e i suoi problemi di salute, mentre c’era chi, come Sciascia, si sia ritirato a “vita monastica“. Altri hanno supposto che fosse stato reclutato dai tedeschi e poi scappato in Argentina, mentre negli anni Settanta si pensava che non se ne era più andato dalla Sicilia. Nel 2008, al programma Chi l’ha visto?, venne intervistato un italiano emigrato in Venezuela, che dichiarò di aver frequentato a lungo Majorana, emigrato anche lui in Sudamerica, negli anni Cinquanta. Quest’ultima, sembrerebbe l’ipotesi più accreditata, attualmente.
La data della sua morte, quindi, rimane incerta, ma vista l’ipotesi venezuelana, si potrebbe far risalire la sua dipartita al 1959, in una località ignota. I suoi manoscritti, pubblicati nel 2006, oggi sono conservati alla Domus Galileana di Pisa. Dopo la sua scomparsa, Fermi affermò: “Con la sua intelligenza, una volta che avesse deciso di scomparire o di far scomparire il suo cadavere, Majorana ci sarebbe certo riuscito. Majorana aveva quello che nessun altro al mondo ha; sfortunatamente gli mancava quel che invece è comune trovare negli altri uomini, il semplice buon senso”.
Nel 2016, lo street artist David Vecchiato, detto “Diavù”, gli ha dedicato un murale nella zona di Spinaceto, a Roma, presso il liceo scientifico che porta il suo nome, e nel 1997 venne dato il suo nome anche ad un asteroide, il 29428 Ettoremajorana.
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