Dieta Michael Phelps: quali alimenti includeva? E com’era il suo allenamento?
Michael Phelps è stato un campione di nuoto statunitense, soprannominato “il Proiettile di Baltimora”, vincitore di ventotto medaglie olimpiche. Per saperne di più sul suo allenamento e la sua dieta, si può continuare a leggere questa pagina.
La sua biografia
Nato a Baltimora nel 1985, Micheal Fred Phelps crebbe con la madre, dopo che i genitori si separarono e due sorelle maggiori, e da queste ultime, a cominciare dai sette anni, fu spinto a praticare nuoto, in modo da sfogare le sue energie. A dodici anni, cominciò a dedicarsi seriamente a questo sport, prendendo parte poi alle prime gare a partire dal 1999, per poi iscriversi alle Olimpiadi di Sydney del 2000.
Il suo allenatore Bob Newman, lo descrisse in questo modo, in una sua biografia: “C’è una cosa che differenzia Michael dagli altri nuotatori: gli altri, se non si sentono bene, non nuotano bene. Lui no. Ha sempre il suo rendimento indipendentemente da come si sente. E ne ha dato ampiamente prova. Sa esattamente ciò che vuole e sa suddividere in scomparti le cose importanti“.
Alle competizioni olimpiche, Michael vinse in tutto ventitré medaglie d’oro, tre d’argento e due di bronzo, a cui si possono aggiungere le medaglie di campionati mondiali. Si ritirò nel 2016, stesso anno in cui sposò Nicole Johnson, dalla quale ha avuto tre figli, e nel 2018 dichiarò di soffrire di depressione e tuttora si fa portavoce di questo problema, incoraggiando gli altri a parlarne.
La sua dieta e l’allenamento
Per sua stessa ammissione, Michael Phelps non ha mai ricordato un giorno in cui non si sia allenato, e riusciva a nuotare fino ad ottantamila metri alla settimana. Egli si allenava due volte al giorno, dalle cinque alle sei ore, per sei giorni alla settimana e, sempre da quanto ha dichiarato, se si annoiava in acqua, ascoltava musica con auricolari impermeabili. Oltre a nuotare, si sottoponeva a prove per migliorare la sua velocità e resistenza in acqua, con vari esercizi, tra cui il galleggiamento verticale o che comprendevano attrezzi come il pull buoy. Oltre che agli esercizi in vasca, il suo allenamento, tre volte alla settimana, comprendeva esercizi come piegamenti sulle braccia, sollevamenti, distensioni sulla panca, squat, etc.
La sua dieta, invece, comprendeva 12000 calorie al giorno, suddivise per 4000 calorie a pasto. Un suo Menu giornaliero poteva comprendere tre panini con frittata, formaggio, lattuga, pomodoro, cipolle e maionese, due tazze di caffé, cinque omette, una scodella d’avena, tre french toast e tre pancake al cioccolato, mentre a pranzo assumeva pasta, prosciutto crudo, pane bianco e formaggio, e beveva energetiche per arrivare a mille calorie. Queste ultime, sempre per raggiungere lo stesso numero di calorie, le assumeva anche a cena, con pizza e pasta. Tuttavia, su una dieta del genere, molti specialisti hanno dichiarato perplessità, in quanto non poteva essere fattibile.
Quale che fosse la sua dieta reale, è risaputo che comunque si allenava molte al giorno ed il suo peso si aggirava sempre sugli 88 chili, per un’altezza di 193 centimetri ed un’apertura di braccia che raggiungeva i 201 centimetri. La sua capacità di recupero tra una competizione e l’altra era dovuta ad una minore produzione di acido lattico, rispetto alla media, che gli permetteva di partecipare a più gare in periodi brevi.
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