Come aprire un’enoteca: locale, costi e requisiti

Un’enoteca o un wine bar si possono rivelare un buon investimento, soprattutto considerando che l’Italia è al primo posto per la produzione di vini, per chi desidera iniziare un’attività. La conoscenza dei vini e dei fornitori è sicuramente importante, ma da dove si deve iniziare per aprire un locale del genere? Quali sono i suoi costi?

Quale tipo di locale aprire

C’è chi si chiede se sia meglio aprire un wine bar o un’enoteca. Il primo è un locale dove si vendono vini ed altri prodotti tipici, magari abbinati proprio ai primi, mentre un wine bar permette ai clienti di consumarli. La cosa migliore è aprire un’attività che comprenda entrambi, anche se sarà sicuramente più costoso ed impegnativo (sopratutto dal punto di vista burocratico).

In un wine bar-enoteca, è possibile far provare ai clienti il vino, abbinato magari con affettati, formaggi ed altri stuzzichini, ed oltre alla consumazione, i suddetti clienti potranno chiedere consiglio su quali prodotti acquistare, magari per una ricorrenza particolare. E’ necessario, per un’impresa del genere, formarsi in maniera adeguata, magari dopo aver frequentato un corso di sommelier.

Una volta scelto il tipo di locale, si potrà pensare agli arredi, in modo da rendere l’ambiente caldo e confortevole, basandosi sulle proprie preferenze, il budget ed, eventualmente, la zona in cui ci si trova. Dovrà essere di almeno settanta metri quadri, di cui cinquanta per la sala, e gli altri venti riservati ad una cucina di piccole dimensioni, bagni e spogliatoio.

Per quanto riguarda la scelta dei vini, il numero delle etichette dovrà includerne almeno trecento o quattrocento, acquistati direttamente dai produttori o dai principali distributori.

Quali sono i costi e i requisiti per aprire un’enoteca

A seconda della grandezza del locale e dai prodotti venduti, i costi per aprire un’enoteca dovrebbero aggirarsi attorno ai 70,000 e gli 80,000 euro, includendo anche l’investimento iniziale e le spese burocratiche. Questi costi, andranno messi in contrapposizione con i futuri guadagni, per vedere in quanto tempo si potranno coprire le spese.

Il titolare del locale, dovrà essere in possesso di determinati requisiti, a cominciare da una qualifica o un diploma alberghiero, aggiungendovi un ulteriore corso che riguardava la somministrazioni di cibi e bevande. Come per ogni altra attività ristorativa, occorreranno dei certificati di sicurezza sul lavoro e dell’Haccp. Quest’ultimo è importante per sapere come conservare trattare igienicamente gli alimenti.

Oltre a questi requisiti personali, si dovrà ottenere un’autorizzazione Comunale per aprire l’esercizio e aprire una partita IVA, richiedendola all’Agenzia delle Entrate, e iscriversi al Registro delle Imprese, facendo domanda alla Camera di Commercio. Naturalmente, si dovrà richiedere anche la licenza per alcolici e ottenere una segnalazione certificata di iniziò attività ed il nulla osta della ASL per dimostrare di soddisfare i requisiti igienici.

Una volta iniziata l’attività, si potrà cominciare a promuoversi, con i classici volantini oppure aprendo anche un proprio sito internet (magari un e-commerce), dove fare pubblicità ai prodotti che si vendono.

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