Chi sono i più famosi pittori bolognesi del Cinquecento?
Nel Cinquecento, il Rinascimento italiano ha sicuramente visso il suo massimo sviluppo, in modo particolare a Firenze, ma non è stato da meno nelle altre città, come Roma e Bologna. In quest’ultima città, non sono mancati gli esponenti, che hanno conteso con i pittori fiorentini il primato della pittura italiana.
I Carracci
Tra i più importanti esponenti della scuola bolognese, ci sono sicuramente i Carracci: i fratelli Annibale ed Agostino, ed il loro cugino Ludovico. Provenienti da una famiglia della piccola borghesia bolognese, si formarono con la tradizione tardo-manierista, contribuirono alla formazione di quella che sarebbe diventata l’arte figurativa barocca.
Le loro opere e le loro idee sono note per rispecchiare la situazione politica del tempo, quando stava prendendo piede la Controriforma. Agostino, il più anziano dei tre, e considerato anche il più “teorico”, sosteneva il ritorno alla semplicità e alla comprensione delle composizioni, in accordo con le decisioni del Concilio di Trento. Il fratello Annibale, invece, che tra i tre era il più “innovativo”, era sempre aperto a nuove correnti artistiche. Ludovico, infine, dei tre era colui che con la sua pittura religiosa, riusciva ad esprimere di più i sentimenti della Controriforma.
Nel 1582, i tre fondarono l’Accademia dei Desiderosi, nominata nel 1890 Accademia degli Incamminati, una delle prime vere accademie d’arte italiane, e comprendeva anche lo studio e l’applicazione di arti minori.
Insieme, i tre hanno realizzato diverse opere, come Storie della fondazione di Roma (1590-1591), un affresco della sala d’onore di Palazzo Magnani, ed altre sale del Palazzo Sampieri, con le Storie di Ercole, tra il 1593 e il 1594.
Padre e figlio
I Carracci non sono, tuttavia, gli unici esponenti della pittura bolognese del Cinquecento imparentati, e tra questi si possono nominare anche Bartolomeo Ramenghi e suo figlio Giovanni Battista.
Bartolomeo era originario di Ravenna, e si formò prima a Roma, con Lorenzo Costa e Francesco Francia, per poi tornare a Bologna, dove la sua notorietà crebbe. Tra le sue opere più celebri si possono rammentare Madonna con Bambino e san Giovannino e Matrimonio mistico di santa Caterina e santi. Per l’oratorio di Santa Cecilia, dipinse degli affreschi con le storie dall’omonima santa.
Il figlio di Bartolomeo, Giovanni Battista, soprannominato Bagnacavallo (soprannome già dato al padre) il giovane, si formò nella bottega paterna, ed accompagnò Francesco Pimatriccio, un altro noto pittore, in Francia, dove venne influenzato, per qualche tempo, alla Scuola di Fontainebleau.
Per un periodo, il suo stile fu tra quelli più conservatori, ma cominciò a seguire sempre di più il suo istinto sotto la guida di Annibale Carracci. Tra le sue opere si può citare la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Battista, Francesco, Clara, Caterina, Maria Maddalena, esposto nella Pinacoteca Nazionale di Bologna o Il matrimonio mistico di Santa Caterina, che oggi si trova in un museo francese.
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