Come sterilizzare un ago
A tutti può capitare di dover fare un’iniezione in casa, e molti usano le siringhe usa e getta, ma è bene sapere come si sterilizza. E’ bene, tuttavia, sapere la differenza tra sterilizzazione e disinfezione. Quest’ultima, infatti, uccide batteri ed agenti contaminati, mentre la sterilizzazione uccide tutti i microrganismi.
Come prepararsi
Prima di sterilizzare un ago, è bene lavarsi accuratamente le mani ed utilizzare i guanti. Per procedere alla sterilizzazione è bene procurarsi degli strumenti altrettanto sterili, sia prima che dopo. Tra questi strumenti, vi sono pinze, cucchiai ed un contenitore dove riporre l’ago.
Per essere sterilizzato, l’ago deve essere innanzitutto lavato, in modo da eliminare ogni residuo lasciato sopra di esso, che sia sporco, sangue, etc. Per questo occorre usare una siringa pulita e/o sterilizzata, nella quale si fa scorrere dell’acqua con il sapone. Infine si risciacqua l’ago, con acqua sterile, non distillata, perché può contenere ancora dei batteri.
I modi per sterilizzare l’ago
Uno dei metodi migliori per sterilizzare l’ago è usare il vapore. Per farlo, occorre procurarsi una pentola a pressione, dotata di vaporiera, da impostare a 1 kg/cm2, rispettando i tempi delle diverse temperature. A 116° C, ad esempio, bisogna tenere l’ago nella pentola per trenta minuti, mentre il tempo diminuisce se la temperatura si alza: si riduce a quindici minuti a 121° C, di dieci minuti per 127° C e di tre minuti a 135 °C.
In alternativa, è possibile bollire l’ago in acqua calda, per una decina di minuti, ma non lo sterilizza al 100 %, perché alcuni microrganismi possono sopravvivere anche venti ore dopo averlo bollito. E’ comunque efficace per altri metalli o per pulire dei gioielli.
Tra le attrezzature più “professionali”, vi è l’autoclave, che può sterilizzare aghi ed altri strumenti chirurgici con il vapore, tramite la pressione dell’acqua potabile. Questo strumento, tuttavia, va installato da un professionista, e farlo può costare tra i mille e i millecinquecento euro (per non parlare del suo prezzo di per sé).
In casa, si può “cuocere” l’ago direttamente nel forno, avvolgendolo in vari strati di panni puliti, a 170° C per un’ora. Con questa tecnica, si sterilizzano di solito gli aghi usati per applicare piercing e tatuaggi, oppure quelli usati per l’agopuntura. Ma non è forse il metodo più consigliato, visto che rende l’ago più fragile.
E’ possibile anche usare il fuoco, alimentato dal gas, che non lascia quasi del tutto i residui, posizionando la punta dell’ago sulla fiamma, pulendo eventualmente la fuliggine e il deposito di carbone, con una garza sterile. Tuttavia, non è un metodo consigliato per gli aghi usati per applicare tatuaggi o piercing, oppure per un qualche uso medico.
Ci sono anche dei prodotti chimici per sterilizzare gli aghi, da mettere a bagno in uno di essi per venti minuti. Tra questi vi è l’alcol denaturato, la candeggina, l’acqua ossigenata, o addirittura il gin o la vodka.
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