Quali sono i quadri più belli realizzati da pittori italiani?
La lista dei quadri più belli realizzati da pittori italiani è molto lunga. Basta pensare solo alle opere rinascimentali, che rappresentano una buona parte del patrimonio culturale ed artistico italiano. Opere esposte in musei visitati da migliaia di persone. Si può, comunque, evidenziare i più noti.
I dipinti più belli di tutti i tempi
Se si pensa ai dipinti più belli dei pittori italiani, non si possono non citare La nascita di Venere e la Primavera, entrambi di Sandro Botticelli. Il primo è stato dipinto tra il 1477 e il 1485, mentre il secondo tra il 1478 e il 1482.
Nell’epoca rinascimentale, la cultura italiana stava riscoprendo l’arte e la letteratura greca e romana (che, in larga parte, era stata “demonizzata” dai padri della chiesa), e i pittori non facevano eccezione, dipingendo immagini ispirati ai miti greci. La nascita di Venere, è uno di questi: con la nascita della dea dell’amore e della bellezza, che secondo una versione sarebbe nata dalla spuma del mare, sintetizza anche nascita dell’ideale universale della bellezza, che Botticelli ha voluto trasportare sulla sua tela, e per dipingere la sua Venere, il pittore si ispirò a Simonetta Cattanei, considerata una delle donne più belle del Rinascimento.
Non si ha modo di sapere se la Primavera, fosse un seguito de La nascita di Venere, ma secondo alcuni, dal punto di vista filosofico, sembra che il pittore abbia voluto narrare dell’amore, in modo che l’uomo si possa distaccare dal piano terreno (rappresentato da Flora e da Mercurio) fino a un livello più spirituale (rappresentato dalle Grazie e da Zefiro che tenta di rapire la ninfa Cloris, strappandola da Flora).
Continuando a percorrere l’epoca rinascimentale, tra i dipinti italiani più noti non si possono dimenticare quelli di Leonardo Da Vinci, ed in particolare la Gioconda e L’Ultima Cena. Quest’ultima, databile tra il 1494 e il 1498, riporta una dei passi centrali del Vangelo, ovvero quando Gesù, cenando con i suoi apostoli per l’ultima volta, istituisce l’Eucarestia. La Gioconda, nota a tutti come “Monna Lisa”, può risalire tra il 1503 e il 1514, era una delle tele più care al pittore, ed è forse uno dei dipinti più enigmatici della storia dell’arte.
Non si può non riconoscere che le opere di Da Vinci destano un notevole interesse ancora oggi. Basta pensare ai libri di Dan Brown!
Un altro dipinto che si può citare, è La scuola di Atene, di Raffaello Sanzio, dipinta tra il 1509 e il 1510, in cui i più importanti filosofi dell’antica Grecia hanno lo stesso volto dei più noti artisti dell’epoca. Ad esempio, per Platone ed Aristotele, Sanzio ha preso come modelli Leonardo Da Vinci e Bastiano da Sangallo. Lo stesso Raffaelo raffigura se stesso come Apelle, un pittore dell’epoca.
Il maestro dei chiaroscuri: Caravaggio
Tra i più grandi pittori italiani non si può non citare Michelangelo Merisi (1571-1610), conosciuto come Caravaggio. Artista irrequieto, ha cercato di combinare luci ed ombre nei suoi dipinti, per evidenziare i cambiamenti fisici ed emotivi dello stato umano.
Un concetto del genere, si può ritrovare sicuramente nella Vocazione di San Matteo, dipinta tra il 1599 ed il 1660, che raffigura l’episodio riportato nel Secondo Vangelo di Matteo, al passo 9,9-13, in cui Gesù chiama Matteo per l’apostolato, un pubblicano. Curiosamente, la luce della conversione che illumina Matteo, nel dipinto, non proviene direttamente da Gesù, ma da sopra di lui, come se Cristo volesse dire al suo apostolo che qualcuno al di sopra di lui (e forse dell’imperatore romano) lo sta chiamando.
Non meno suggestive sono la Conversione di San Paolo, e la Crocifissione di Pietro, in cui la luce mette in evidenza la figura degli apostoli, come per enfatizzare la conversione e la morte dei due santi, che non implica necessariamente, soprattutto nel caso del martirio di Pietro, un epilogo infausto.
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