Esperimento di Pasteur: ecco quando e come si è svolto e cosa si sa del chimico francese
Il chimico e microbiologo francese Louis Pasteur, è noto per le sue scoperte, ma come si è svolto uno dei suoi esperimenti più importanti? Che cosa si sa della sua vita? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.
La sua vita e carriera
Pasteur nacque il 27 dicembre 1822 a Dole, diplomandosi poi in lettere e scienze a Parigi nel 1840, e successivamente si iscrisse all’École Normale Supérieure, dove sostenne due tesi di chimica e fisica nel 1847. L’anno seguente, divenne professore di chimica all’Università di Strasburgo, dove incontrò Marie Laurent, figlia del rettore dell’università, dalla quale ebbe cinque figli (ma solo due arrivarono all’età adulta)
I suoi primi esperimenti significativi iniziariono nel 1854, a cominciare da quello per analizzare le anomalie della fermentazione delle bevande alcoliche e dei metodi per eliminare i batteri presenti a volte nei vini e nella birra. Nel 1862, venne nominato membro dell’Accademia delle scienze, presentandosi poi a Napoleone III. Due anni dopo, egli dimostrò la veridicità della teoria della biogenesi. Nel 1971, ritornò nella città in cui era cresciuto, ad Arbois, per via della guerra civile, continuando i suoi studi, come quelli inerenti alle malattie del baco da seta. Nel 1876, ottenne un seggio al Senato.
Nei suoi ultimi anni di vita, invece, si dedicò allo studio del colera, del carbonchio negli animali da allevamento e dei virus della rabbia, sia nei cani che nell’uomo. Per gli studi sul carbonchio, gli venne offerto il Gran Cordone della Legion d’Onore. Nel 1888, gli venne dedicato un istituto antirabbico con il suo nome, in onore della sua ultima scoperta. Morì nel 1895, per via di un ictus. C’è da aggiungere che Pasteur, per tutta la sua vita, rimase un credente cattolico, come dimostra la sua frase: “la scienza fa gli uomini più vicini a Dio”.
L’esperimento della generazione spontanea
Uno degli esperimenti più importante di Pasteur riguardava la teoria della generazione spontanea, risalente ad Aristotele, e molti scenziati sostenevano che alcuni organismi potevano generare in maniera spontanea nella materia non vivente, come le larve o le mosche che si generano su della carne in decomposizione. A smentire per primo questa teoria fu Francesco Redi, nel 1600, dimostrando che larve presenti nella carne in decomposizione derivavano dalle uova deposte sulla carne, e lo fece prendendo due pezzi di carne che mesi in recipienti di vetro, di cui uno rimase chiuso e l’altro aperto. Dopo qualche giorno, comparvero i vermi solo sulla carne del recipiente aperto, a differenza di quello chiuso, in cui mancava l’aria.
Pasteur, invece, per smentire questa teoria introdusse in un pallone di vetro collo lungo un brodo nel quale si generavano spontaneamente dei microrganismi. Piegò poi il collo ad S per permettere l’ingresso dell’aria, senza contaminare il brodo, e lo fece bollire, uccidendo i microrganismi. Una volta lasciato raffreddare, Pasteur notò che il brodo non aveva generato batteri, e quindi non esisteva una generazione spontanea dei microrganismi, che provenivano invece dalla polvere. L’esperimento di Pasteur, andava così affermando la teoria cellulare, confermando che la vita sorge solo dove c’è vita.
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