Calcolo dei giorni fertili: come farlo per rimanere incinta?
Ormai esistono diversi metodi per essere sicure di rimanere incinta, ma una volta bisognava basarsi sul proprio ciclo. Quindi, come si può calcolare i giorni fertili?
I giorni fertili del mese
Con il termine “ciclo mestruale” s’intende tutti i processi e i cambiamenti che subisce l’apparato riproduttivo di una donna nel corso degli anni in cui può concepire. Questo ciclo inizia con il menarca (il primo flusso mensile) e termina con la menopausa.
Generalmente, questo ciclo comprende ventotto giorno, ma per alcune donne può durare dai venticinque fino ai trentasei.
Nelle prime due settimane, prima dell’inizio del nuovo ciclo, si verifica la fase fertile, in cui una donna può rimanere incinta, e i livelli degli estrogeni LH (gli ormoni luteinizzanti, prodotti dall’iposifi) si alzano.
In questi quattordici giorni, la cellula uovo si sposta nella tuba ovarica, dove può essere fecondato da uno spermatozoo nel giro di settantadue ore. Se l’ovulo viene fecondato, si impianterà nell’endometrio nel giro di tre o quattro giorno, altrimenti verrà espulso dall’organismo con le mestruazioni.
Come si possono individuare i giorni fertili
Si può cominciare a contare i giorni fertili dall’ultimo se quest’ultimo è regolare. In altri casi, infatti, non è così: alcune donne possono avere un ciclo normale un mese, e magari averlo più corto o lungo quello seguente. Non aiutano nemmeno altri fattori, come lo stress, uno stile di vita irregolare o una patologia che può influire sui propri ormoni, come la tiroidite.
Si può capire di essere nel periodo fertile del mese, se si verificano alcuni cambiamenti corporei, come delle secrezioni cervicali e vaginali differente, oppure degli sbalzi di temperatura. In quest’ultimo caso, sembra che la temperatura, dopo l’ovulazione, possa aumentare dagli 0,2 ai 0,5°C, arrivano a superare i 37°.
Un metodo che può aiutare, è quello di Ogino-Knaus, che prende il nome dai due medici che lo hanno realizzato, conosciuto come metodo del calendario. Per farlo, occorre sottrarre diciotto giorno dalla durata del ciclo mestruale più breve, nei dodici mesi precedenti, ed undici da quello più lungo. Ad esempio, se a una donna arriva il ciclo da un minimo di ventisei ad un massimo di ventinove giorni, potrà concepire tra l’ottavo e il diciottesimo giorno dall’arrivo di ogni ciclo mestruale.
Un mezzo che permette di sapere, in maniera abbastanza sicura, di capire quando è possibile concepire, è sicuramente il test di ovulazione, uno strumento che permette di misurare quando si dovrebbe verificare il periodo fertile più vicino, ed è sicuramente utile alle donne che hanno un ciclo irregolare.
E’ un semplice test delle urine, di cui sono disponibili due tipologie:
-
lo stick digitale, che può costare sette euro al pezzo;
-
il monitor della fertilità, o stick per il computer, che danno un responso negativo o positivo. In quest’ultimo caso, è possibile concepire un figlio nel giro di quarantotto ore.
Si consiglia di eseguire questo test nel periodo che va dai due ai quattro giorni dopo quella che dovrebbe essere la data di ovulazione. Bisogna tenere presente che se l’urina è troppo diluita, questo test potrebbe dare un falso positivo.
Leggi anche:
- Polimenorrea: quali sono le sue cause, i suoi sintomi e i suoi rimedi?
- Temperatura corporea bassa dopo tachipirina: è normale?
- Coppetta mestruale opinioni ginecologi: funziona? E come si usa?
- Quanto bisogna dormire? Quali sono i migliori modi per facilitare il sonno?
- Fitte alla testa: quali sono le possibili cause? E le cure?