Gabriele D’Annunzio curiosità: quali sono? Cosa si sa del celebre poeta?
D’Annunzio è stato sicuramente una celebre figura del Novecento italiano, non solo per le sue opere, ma anche per le sue attività di militare, politico e giornalista. La sua biografia e le sue opere sono note a molti, ma cos’altro c’è da sapere su di lui?
Le curiosità su D’Annunzio
Il celebre poeta, è noto sia per le sue opere e poesie, ma anche per la sua vita, e ci sono delle curiosità su di lui che forse non tutti conosco, come il fatto che:
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fu ferito gravemente all’occhio destro, nel 1918, ma ciò non gli impedì di lanciare 400,000 volantini sulla città di Vienna, come forte segno politico;
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definì Hitler in modo pochi lusinghieri, dicendo che era un “ridicolo Nibelungo truccato alla Charlot”, un “Attila imbianchino” o un “pagliaccio feroce”;
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fu un testimonial pubblicitario, in quanto delle aziende lo scelsero per promuovere i loro prodotti, come l’amaretto di Saronno o l’Acqua Nunzia;
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coniò diversi lemmi, che oggi sono usati nel vocabolario comune, come vigili del fuoco, scudetto o tramezzino. Inventò anche il nome dell’azienda SAIWA, che era l’acronimo di Società Accomandita Industria Wafer e Affini;
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si può definire il primo influencer, sia per le sue strategie di marketing sia perché è stato un grande comunicatore politico e letterario;
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si immerse in pratiche occultistiche, come la necromanzia, la numerologia o la gemmologia, tanto che si guadagnò l’appellativo di “Orbo Veggente;
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appezzava la buona tavola, che non poteva mancare nella ricerca del piacere, tanto che dedicò dei versi ad alcuni cibi. Un alimento che lo colpì particolarmente, era il culatello.
Aforismi di D’Annunzio
Parlare del pensiero del celebre poeta sarebbe lungo, ma ci sono alcune sue frasi che sicuramente non si possono non citare:
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La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua;
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Sogno di tutti gli uomini intellettuali: essere costantemente infedele ad una donna costantemente fedele;
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La nostra vita è un’opera magica, che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l’ordine delle leggi apparenti;
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Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte;
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Ama il tuo sogno se pur ti tormenta;
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Ricorda di osare sempre;
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Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto;
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O rinnovarsi o morire;
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La pietà che mi venisse da voi mi sarebbe più cara della passione di chiunque altra;
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Riaccendere l’amore è come riaccendere una sigaretta. Il tabacco s’invelenisce, l’amore anche;
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Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna soprattutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni.
Ci sarebbero da citare anche delle frasi che sono state dette su D’Annunzio, come questa di Benito Mussolini: “D’Annunzio è il dente cariato d’Italia: o strapparlo o ricoprirlo d’oro”, oppure questa che Lenin disse agli emissari europei comunisti a Mosca: “C’è solo un uomo in Italia, capace fare la rivoluzione. D’Annunzio”. Un altro scrittore, James Joyce, invece, disse: “Ritengo che i tre scrittori dell’Ottocento naturalmente dotati di maggior ingegno fossero d’Annunzio, Kipling, Tolstoj”.
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