Cefalea a grappolo: quali sono i sintomi e le cause? E le sue cure?
Ci sono diversi tipi di cefalee, e quella a grappolo è forse una delle più note, anche se non tutti sanno cosa la causa, quali sono i suoi sintomi e le relative cure. Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.
Che cos’è e le sue cause
La cefalea a grappolo si contraddistingue per un dolore orbitale molto forte, che può durare dai quindici minuti a tre ore, e i cui attacchi, in diverse settimane, si manifesta a periodo, che possono variare da una o due a otto al giorno. Essa, colpisce in particolare gli uomini, ma negli ultimi anni sembra che il numero di donne che ne soffrono siano aumentate.
Le sue cause non sono ancora ben definiti, ma è probabile che ci sia un malfunzionamento dell’ipotalamo alla sua origine. A seconda della frequenza degli attacchi, esse possono provocare altri sintomi, oltre al dolore, come la lacrimazione, la congestione nasale, un edema palpebrale, sudorazione, arrossamenti sul viso, miosi, etc. C’è chi ha associato questi episodi anche ad altri fattori, come l’esposizione a una temperatura elevata, l’assunzione di alcool, degli odori forti (sprigionati da vernici, petrolio o profumi intensi) e l’attività fisica.
Nei casi più gravi, può essere diagnosticata anche l’invalidità. In Italia, sono circa sette milioni gli italiani, tra i venticinque e i quarantaquattro anni, a soffrire di tale problema, e nel 2019 è stata riconosciuta la cefalea come patologia invalidante, e come tale chi ne soffre, e non può né lavorare né assolvere altri impegni, a diritto ad assegno.
La sua diagnosi e le sue cure
Per diagnosticare questo problema, è necessario che il medico che deve diagnosticarlo, faccia attenzione ai suoi i sintomi, in modo da non confonderlo con altre patologie, come la nevralgia del trigemino o l’emicrania cronica parossistica. E’ necessario, quindi, sottoporsi a TAC, risonanza magnetica e una puntura lombare (per escludere la meningite).
I trattamenti, possono variare a seconda della gravità del problema, ma prevedono soprattutto una terapia farmacologica. Finora, uno dei farmaci più efficaci è stato il sumatriptan, da assumere due volte al giorno, facendo passare almeno un’ora tra l’assunzione di una dose e l’altra, ma si può ricorrere anche ad oppiacei ed analgesici. Può aiutare anche l’ossigeno, da inalare con una maschera auto-respirante. In rari casi, si è optato per l’intervento chirurgico, che comunque ha solo dato risultati parziali.
E’ possibile, tuttavia, prevenire forme più gravi, assumendo per tempo (ovvero quando gli attacchi sono solo episodici) dei farmaci per mitigarne l’insorgenza, che vengono somministrati per due o tre settimane, ma se la cefalea è cronica, tale trattamento può durare anche dei mesi.
Alcune donne potrebbero preoccuparsi, in gravidanza, per dei mal di testa forti e improvvisi, ma raramente questi sono causati dalla cefalea a grappolo. Infatti, questa patologie colpisce solo sette donne su centomila, in età feconda. Se, comunque, si dovesse verificare, il medico potrà prescrivere una terapia farmacologia adatta, ma la paziente dovrà fornire tutti i dati richiesti per la diagnosi.
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