Carbonatazione calce, acqua e ferro: che cos’è? E’ o no pericolosa?
La carbonatazione è un processo chimico, naturale e non, tramite il quale una sostanza, in presenza di anidride carbonica, forma dei carbonati. Ma come avviene la carbonatazione della calce, dell’acqua e del ferro? Può essere pericolosa?
La carbonatazione della calce
Si parla di carbonatazione della calce quando vi è un indurimento di quest’ultima in una pasta, nota anche come grassello. Dopo essere stata bagnata e in seguito spenta, si asciuga e perde del tutto l’acqua, assumendo l’anidride carbonica che si trova nell’aria circostante. In questo modo, la sua struttura diventa carbonato di calce.
Perché ciò avvenga, la calce richiede la giusta quantità di acqua, perché indurisca. Se le malte di calce risultano secche, invece, si “brucia”, e si inibisce il processo di indurimento. Un processo del genere, è alla base delle tecniche degli affreschi.
La carbonatazione dell’acqua
Chi beve le bibite gassate, forse non sempre si sofferma sul procedimento che bisogna effettuare per ottenerle. Per prepararle, si ricorre alla carbonatazione dell’acqua. Per “gassare” l’acqua, facendola diventare frizzante, l’anidride carbonica viene disciolta mettendola sotto pressione, con degli specifici macchinari.
Sebbene le bevanda gassate siano sconsigliate (soprattutto perché contengono zucchero), l’acqua frizzante ha degli effetti benefici. Tanto per cominciare, soddisfa la sete, più di quella naturale, in quanto intorpidisce le terminazioni nervose situate nella mucosa orale, e quindi chi è a dieta, può tranquillamente assumerla, in quanto favorisce il senso di sazietà e favorisce la digestione, perché le bollicine aiutano a secernere i succhi gastrici. L’anidride carbonica, inoltre, allunga i suoi tempi di conservazione, rispetto a quella naturale, venduta nelle bottiglie.
La corrosione del ferro
E’ un fenomeno diffuso, ed anche pericoloso, quando si verificano dei processo di carbonatazione nel ferro situato nel calcestruzzo armato. Ciò accade perché nei pori del cemento è contenuta una soluzione acquosa, in idrossido di sodio e potassio, il cui pH è compreso tra 13 e 14, il che favorisce il formarsi della corrosione del ferro, con il tempo. Con il passare del tempo, vi è pericolo che le armature del calcestruzzo si corrodano e la struttura ceda.
Per evitare un’eventualità del genere, ci sono dei metodi di prevenzione, come il controllare periodicamente il la penetrazione di anidride carbonica e dei cloruri nel calcestruzzo, oppure impedire la circolazione di corrente dentro quest’ultimo.
La corrosione del ferro, tuttavia, non solo si può presentare nel cemento armato, ma anche nei tubi, nelle parti dei mobili realizzati in questo materiale oppure negli oggetti. In questo caso, per evitare la ruggine, ci sono diversi metodo, a seconda dell’oggetto in questione. La cosa più importante, è tenere gli oggetti di ferro lontani dall’acqua, e pulirli con dei panni di microfibra e dei prodotti antiruggine.
Tuttavia, gli oggetti di ferro arrugginiti si possono anche “restaurare” usando determinati prodotti chimici, come il cloruro stannoso, oppure con una miscela ottenuta con acqua ed aceto bianco, oppure del succo di limone e sale. Se si usa un prodotto chimico, è bene ripulire l’oggetto in questione indossando dei guanti e una maschera protettiva. Nel caso che si voglia smaltire il ferro, perché troppo corroso o vecchia, bisogna portarlo alle isole ecologiche o presso le società che si occupano di smaltirli nella maniera corretta.
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